(Copie esaurite)
“Giusto quattrocento anni fa, ai primi di settembre 1599, pochi giorni prima della clamorosa esecuzione capitale dei fratelli Giacomo e Beatrice Cenci, rei di parricidio, si consumava entro i confini dello Stato della chiesa, a Subiaco, un altro orribile fatto di sangue, un matricidio premeditato con fuga dell’assassino. A compiere il nefando crimine fu un rampollo del nobile casato dei Santa Croce, uno dei più in vista dell’aristocrazia romana di fine Cinquecento […] e titolare del feudo di Viano Oriolo e Rota, castelli dell’alta e media valle del Mignone. La crudele vicenda […] che scosse l’opinione pubblica romana e rese tutti sgomenti nelle oneste e semplici comunità del feudo, è narrata da Marcello Piccioni col gusto del cronista, puntigliosamente attento alle fonti documentarie d’archivio e interprete dello stato d’animo dei personaggi […]” Dalla presentazione del Professore Lidio Gasperini